Il
giardino contemporaneo non è più assoggettato a regole stilistiche,
alla localizzazione geografica o a schemi culturali. Sperimentazioni
e contaminazioni, materiali naturali e artificiali (acciaio, specchi,
strutture metalliche, plastica, cemento, pavimentazioni improbabili),
colori accesi, essenze inconsuete, trasformazioni di manufatti e
funzioni, nuove tecniche applicate a elementi tradizionali: tutto è
possibile.
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Gastone e Olivia, divani in materiale sintetico, progetto di Patrizia Pozzi per Evergreentown Italia S.p.a. (Foto dal sito ufficiale di Patrizia Pozzi)
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“Idee e strutture vengono scomposte, e complicate,
mediante una sovrapposizione di linguaggi. La forma si combina
attraverso geometrie destrutturate, non regolari,
intersecantisi.”...“esso si carica di programmi iconografici,
sull'esempio dei progetti di Jellicoe, i cui temi non hanno
ispirazioni eclettiche ma letterarie, cosmiche, naturalistiche,
concettuali.”(°)
Molto
spesso è dal contrasto con elementi non naturali che si crea e si
esalta il rapporto con la natura.
Sculture
o architetture, che tradizionalmente erano fulcro, elemento
ordinatore, del disegno del giardino, non hanno valore assoluto, hanno senso nel giardino, creati appositamente per esaltare la natura e il legame con la natura, e a volte sono letteralmente
assorbiti dal giardino, come le architetture ipogee.
Non
può mancare il rispetto per l'ambiente, attraverso la raccolta
dell'acqua piovana per l'irrigazione o l'uso dell'energia
fotovoltaica per l'illuminazione, o solare per il riscaldamento delle piscine. Spesso i giardini contemporanei necessitano di poca manutenzione.
La
luce assume un'importanza particolare: si creano effetti di luce
insoliti, ombre inconsuete, lame luminose, si accendono fuoco e
bracieri, si ricercano riflessi su materiali lucidi, superfici
bagnate, specchi d'acqua, o scenografie notturne con luce colorata.
Ogni
giardino assume connotazioni proprie, svincolato dalla sua
localizzazione, plasmato dall'esperienza, dalla formazione, dalla
poetica del singolo paesaggista, scelto non per il suo stile ma per
le sue caratteristiche.
(°) Lucia Impelluso, Filippo Pizzoni, Grande Atlante dei Giardini in Oriente e in Occidente, 2009, Modadori Electa S.p.A., Milano
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