sabato 27 dicembre 2014

HUNDERTWASSER HAUS: IL DIRITTO DI SOGNARE


  Vienna, 1972. Friedensreich Hundertwasser, vivace pittore austriaco, si pone in aperto contrasto al Bauhaus e al razionalismo, che, secondo il suo pensiero, costringe l'uomo ad abitare in celle anonime progettate da architetti in base a principi in contrasto con l'individuo e la natura.

  Bisogna restituire agli inquilini coscienza e qualità della vita: l'uomo ha tre pelli: la propria, gli abiti e la propria abitazione, che deve poter modificare secondo la sua personalità. La casa è un organismo in crescita, come l'uomo e le piante. Per questo proclama il “diritto della finestra”, cioè il diritto degli abitanti di affacciarsi dalla propria abitazione e modificarne la facciata fino a dove arrivano le braccia.



  E si ha diritto di sognare: cupole, torri colori piastrelle lucenti, mosaici, finestre sempre diverse, muri o a piombo, forme morbide e imprevedibili, alberi inquilini e contatto con la natura. Le colonne, come tronchi di alberi, non possono mancare, i pavimenti sono ondulati, i corridoi irregolari, come i percorsi nella natura.

 Ovunque piacevoli dettagli, personalizzati dagli inquilini, per un nuova concezione dell'abitare.

  Ancora: bisogna restituire alla natura il territorio che le è stato sottratto dagli edifici: per questo il verde ritorna sui tetti e sulle terrazze. 


  Completata nel 1985, la Hundertwasser Haus, nel terzo distretto di Vienna, tra la Lowengasse e la Kegelgasse, è la materializzazione di questa concezione. Si tratta di una abitazione comunale, voluta dal sindaco di Vienna Leopold Gratz dal 1977, con inizio lavori nel 1983. Non c'è da meravigliarsi che l'architetto Krawina, inizialmente affiancato ad Hundertwasser, abbia presto rinunciato all'incarico (come redigere disegni esecutivi?). Lo sostituirà l'architetto Pelikan. Hudertwasser è quotidianamente in cantiere e le maestranze artigiane che partecipano ai lavori sono spesso invitate a contribuire con la loro creatività.


 Una porzione di edificio riprende le forme dell'edificio preesistente, per mantenere il rapporto con l'architettura viennese e permettere che “gli spiriti della vecchia casa si trasferiscano nella nuova”. Solo le fondamenta sono in cemento armato, il resto dell'edificio è in mattoni. Opportuni isolamenti permettono la posa di terra su terrazze e coperture per verde spontaneo, alberi o giardini pensili.

  L'edificio comprende 52 appartamenti con uno spazio per sport e gioco, sala da gioco, studio medico, serra, caffè, 3 terrazze comuni sul tetto, lavanderia, spazi per deposito, magazzini, box.

 Hundertwasser costruirà 37 edifici, con diverse destinazioni, ma sempre con la stessa attenzione romantica all'individuo e alla natura.

  Gli architetti lo criticano duramente per l'assenza di regole, per il gusto kitsch, ma probabilmente perché scomodo, perché invade il loro campo con idee nuove, che incrinano le certezze e la purezza lineare del razionalismo imperante. Certo è che gli inquilini del complesso residenziale si dicono felici di abitarvi e parlano di atmosfera familiare, clima comunitario, migliore rapporto con la natura e la città.


Fonti
- Kristina Hametner e Wilhelm Melzer, Hudertwasser Haus, Orac, Vienna, 1988
- Maurizio Corrado, in collaborazione con Marco Ferrari, Vegetecture, Gruppo editoriale Simone, 2011  - ebook qui

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