giovedì 11 dicembre 2014

MUSEI GUGGENHEIM: ARCHITETTURE RIVOLUZIONARIE PER L'ARTE MODERNA

 


  All'inizio fu New York. Solomon Guggenheim (1861-1949), collezionista d'arte moderna, costituì la Fondazione nel 1937, con l'intento di incoraggiare la conservazione di opere d'arte moderna. La Fondazione commissionò nel 1943 il progetto per Il Museo di arte Moderna, da costruire a New York, a Frank Lloyd Wright, archistar del momento.

Wright non amava New York. Inoltre per il suo spirito polemico e il suo genio innovativo, si scontrò spesso con i suoi clienti, con la Pubblica amministrazione, l'opinione pubblica, il mondo dell'arte. Solomon Guggenheim non vide mai il suo museo, che fu edificato tra il 1955 e il 1959 nella 5th Avenue, vicino al Central Parck, luogo tranquillo e non congestionato.


  Bruno Zevi commenta che con questa opera Wright raggiunse l'apice della sua ricerca di forma organica e spazio fluido, in aperta polemica con l'ordinamento urbanistico a scacchiera della città, con la tipologia classica dei musei, costituiti da sale-scatole, con il tradizionale rapporto di contrapposizione museo-città.   Wright propose una passeggiata nell'arte, un percorso circolare che parte dall'alto (ci si arriva con l'ascensore), gira su se stesso ricongiungendosi poi con il contesto urbano. La luce naturale proviene dalla copertura vetrata. 

  Il Museo fu completato dopo la morte di Wright (1959) e subì nel tempo modifiche per migliorare l'illuminazione e gli spazi espositivi.
  Nel 1992 fu aggiunta all'edificio una torre rettangolare progettata da Gwathmey Siegel and Associates Architects, che fu molto criticata perché intaccava l'immagine del museo diveuta ormai un'icona.



  Bilbao. Le autorità basche nel 1980 iniziarono un programma di riqualificazione della città, con importanti progetti di grandi architetti. Nel 1991 fu raggiunto un accordo con la Fondazione Solomon Guggenheim per creare a Bilbao un nuovo museo Guggenheim. Fu indetto un concorso internazionale, vinto da Frank O. Gehry, architetto canadese già noto per l'uso di materiali non ortodossi, le sue forme innovative, la sua sensibilità per l'ambiente urbano. 



  L'edificio è in vetro, calcare e titanio, si specchia nelle acque del fiume Nerviòn e i quelle di un laghetto artificiale. Le sue non-forme provocatorie e imprevedibile lo caratterizzano e ne fanno il manifesto del decostruttivismo, che prende le distanze da ogni tipologia e da ogni convenzione. Le forme sono decomposte, l'involucro proclama la sua piena autonomia, i percorsi interni sono distorti e tortuosi, il rapporto con l'arte e la funzione museale è insolito e originale. 

  Fu inaugurato nel 1997 e o mancarono le critiche, ma l'entusiasmo prevalse e l'opera ebbe un enorme successo, attirando visitatori da tutto e il mondo.



Abu Dhabi è il terzo dei Musei Guggenheim, il più grande, e sarà edificato nel Distretto Culturale di Saadiyat Island, dove saranno presenti quattro musei, un centro per performances artistiche, un parco per padiglioni espositivi.  Abu Dhabi per la sua posizione per la sua apertura culturale, si propone di diventare un polo di interscambio, diffusione e dialogo transnazionale.

  L'intesa tra Abu Dhabi e Fondazione Guggenheim è stata firmata nel 2006. Il nuovo museo ospiterà, oltre a una parte della collezione Guggenheim, mostre e programmi educativi, con particolare attenzione all'arte contemporanea mediorientale. A causa di una serie di vicende l'opera non è stata ancora completata: l'inaugurazione è stata più volte rimandata ed è prevista per il 2017. 

  Il progetto è dell'architetto Frank O. Gehry, che qui non usa titanio lucente ma vetro e pietra. La costruzione, che si specchia sul Golfo Persico, si presenta come un insieme di 11 coni di vetro, con struttura interna in legno, con funzione di spazio espositivo e collegamento tra i quattro piani di museo, e di volumi rivestiti in pietra color miele traslucida. L'ingresso avviene da uno dei coni. Gehry non si smentisce: non esiste tipologia, si propone un ammasso di forme, “intentionally 'messy', moving into clarity”, come afferma lo stesso architetto.



  Helsinki ha avviato un ambizioso programma di rinnovamento e sviluppo, che prevede una imponente trasformazione urbana. Qui aprirà un nuovo museo Guggenheim, e anche questa volta la Fondazione stupisce per lo spirito pionieristico e di attenzione alle nuove tendenze. Infatti è stata scelta la via del concorso internazionale per la progettazione del nuovo edificio. 

  Attualmente è stata superata la prima fase del concorso, con l'individuazione di sei finalisti, ed è in corso la seconda fase, che terminerà nel giugno 2015, con la proclamazione del vincitore: io ho già individuato il mio progetto preferito! Non vedo l'ora di scoprire chi vincerà!

  NOTA: Tralascio volutamente il Deutsche Guggeheim di Berlino, aperto dal 1997 al 2013, finanziato interamente dalla Deutsche Bank, e la Collezione Peggy Guggenheim a Venezia, presso il Palazzo Venier dei Leoni, perché non pertinenti a questo post.


Fonti:

New York:
Bruno Zevi, a cura di, Frank Lloyd Wright, Zanichelli, Bologna 1979

Bilbao

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