E' proprio tra il XVII e il XVIII che si sviluppa nel salento la tecnica di plasmare la cartapesta per realizzare moltissime statue religiose e decorazioni per le Chiese, necessarie per animare la fede nella Chiesa della Controriforma. Gli artigiani locali non disponevano di materiali pregiati, ma grazie al loro ingegno e abilità, trovarono in paglia, stracci, colla e gesso, una materia prima adeguata, sviluppando una vera e propria forma d'arte. Di quel periodo sopravvivono nelle chiese locali molte statue e il soffitto della Chiesa di Santa Chiara a Lecce (progettata nel 1738).
Per
ottenere un panneggio leggero e ondulato vengono utilizzati dei fogli
di cartapesta, mentre per statuette di modeste dimensioni, mani,
piedi e volto sono in terracotta (con la cartapesta non è possibile
ottenere particolari minuti dettagliati). Le statue possono essere
pitturate a colori o con tinta dorata, che esalta la raffinatezza
dell'opera.
Nessun commento:
Posta un commento