domenica 22 febbraio 2015

LAND ART IERI E OGGI

  Land Art , o Earth Works, è un nuovo modo di concepire l'arte, non più relegata negli spazi tradizionali, non più fatta di opere finite, ma immerse nella realtà e forgiate nella natura e con essa in mutamento.

  Nasce negli Strati Uniti, alla fine degli anni sessanta, in contrapposizione al Modernismo e alle metropoli. I grandi spazi naturali (praterie, foreste) fanno da scenario a creazioni di grande scala, per mostrare il rapporto uomo-natura in un processo di mutamento dove la natura pur plasmata dal gesto umano, lentamente lo assorbe e lo supera, autorigenerandosi. Per questo i tempi di realizzazione richiedono lentezza, paziente attesa, perché rispecchiano sovente i tempi della natura, costringendo alla meditazione, all'ammirazione, all'immedesimazione: la creazione è in armonia con le trasformazioni naturali della vegetazione, degli eventi meteorologici, dell'avvicendarsi del giorno e della notte, del moto del sole, della luna, delle stelle. Il tempo che passa è parte dell'opera, che si compie solo nella trasformazione.

  Questo è il leitmotiv che unisce artisti molto diversi, per atteggiamento ed espressione artistica, dapprima negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo, che più o meno consapevolmente vengono classificati come Land Artist.

  La denominazione Land Art deriva da un film di Gerry Schum del 1969, che documenta l'opera dei primi, principali artefici di opere di questo tipo: Michael Heizer, Walter De Maria, Robert Smithson, Richard Long, Richard Long, Dennis Oppenheim, Barry Flanagan, Marinus Boezem. 
  Earth Works è il titolo di una mostra di Robert Smithson del 1968, ispirata al romanzo di fantascienza di Brian Aldiss.


  Robert Smithson è uno dei più rinomati esponenti di questo movimento: famosissima è la sua Spiral Jetty, sul Great Salt Lake nello Utah, del 1970, la cui concezione e realizzazione

sabato 14 febbraio 2015

IL LABIRINTO DELLA MASONE

Immagine da Google earth
  Una nuova meraviglia sta per essere completata in Italia: il Labirinto della Masone, (a Fontanellato, provincia di Parma, aprirà nel maggio 2015), voluto da Franco Maria Ricci, editore, bodoniano, designer, uomo di cultura, collezionista e molto altro, insomma, un grande. E solo un grande, poteva concepire e realizzare una simile opera, e solo per passione. 

domenica 1 febbraio 2015

SNØHETTA: CAPO...LAVORO DI SQUADRA

  Prende il nome dalla vetta più alta del parco del Dovrefjell lo studio d'architettura Snøhetta, oggi tra i protagonisti dell'architettura contemporanea mondiale. Fondato a Oslo nel 1987 da Craig Dykers e Kjetil Traedal Thorsen, si è arricchito in seguito di numerosi altri progettisti. Attualmente è composto da 120 architetti, paesaggisti, graphic designers e architetti d'interni, divisi tra la sede di Oslo e una nuova sede a New York. La progettazione è aperta a ogni disciplina, i professionisti collaborano senza pregiudizi, con scambio aperto di ruoli e discipline, coinvolgendo anche la committenza.

  La ricetta del loro successo sta nel riuscire a fondere, grazie al gioco di squadra, architettura e paesaggio, con grande attenzione all'inserimento ambientale e culturale. Fondamentale è la sostenibilità di ogni loro edificio, utilizzando con disinvoltura energie rinnovabili e materiali dalle prestazioni ottimali. Il risultato è sempre sorprendente e interessate perché lo stile Snøhetta non è riconoscibile dalla composizione formale, ma centrato sul paesaggio che diventa architettura, sulla completa applicazione di una filosofia progettuale, da leggere e scoprire in ogni loro opera.


  Da subito si sono imposti sulla scena internazionale vincendo, nel 1989, il concorso per la nuova Biblioteca di Alessandria, inaugurata nel 2002. E' un enorme disco che fuoriesce dal terreno, mostrando la parte emersa costituita da un muro continuo in pietra, con grafemi di un artista norvegese. “La sua ampia forma circolare lungo il porto di Alessandria circolare richiama la natura ciclica della conoscenza, il fluire del tempo”, si legge nel sito ufficiale di Snøhetta.


 La New National Opera House di Oslo, è un edificio innovativo, le cui forme architettoniche diventano paesaggio, con il tetto fruibile, le ampie vetrate che connettono esterno e interno. Completato nel 2008, è già un simbolo della città.







  Il National September 11 Memorial & Museum del World Trade Center di New York, è stato inaugurato nel 2014. Vuole essere una soglia tra la città e lo spazio della memoria, tra luce e oscurità, tra sopra e sotto terra. La linearità della facciata piana e lucida è interrotta dalla geometria inclinata delle superfici vetrate, che invitano i visitatori ad osservare l'interno, dove sono conservate due colonne strutturali delle torri originali.



Foto da www.snohetta.com




  Forme organiche audaci e superfici in acciaio inox sono utilizzate per il King Abdulaziz Centre for World Culture, a Dhahran, in Arabia Saudita, che dovrebbe essere inaugurato nel 2015.


Foto da www.snohetta.com







  ZEB Muklticomfort House, casa pilota a emissioni zero: architettura dal design semplice ma unico, con prestazioni tecnologiche che permettono di essere energeticamente autosufficiente senza emissioni di CO2: pannelli solari e fotovoltaici integrati ella copertura, geotermico, materiali ad alte prestazioni scelti anche per le loro qualità estetiche. Il tutto senza prescindere dalla ricerca del comfort e del senso di benessere.

  Queste sono solo alcune delle opere di Snøhetta, forse le più note, ma nel sito ufficiale è possibile visionare gli altri progetti dello studio, che vano dal design di brand, allo studio di interni, alle grandi architetture.

Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sn%C3%B8hetta